17/04/11

Hamas Accusa Israele: Arrigoni Assassinato per Fermare la Flottiglia di Gaza

Omicidio di  Vittorio Arrigoni: cui prodest?

Le organizzazioni radicali islamiche nella striscia di Gaza hanno preso le distanze dal rapimento e assassinio dell' attivista italiano Vittorio Arrigoni, trovato morto Venerdì mattina nella Striscia.

Secondo il giornale di Gaza Palestine Today, tra i gruppi che hanno negato il coinvolgimento nel fatto vi è Tawhid wal-Jihad, il gruppo di al-Qaida che inizialmente si era detto avesse in mano l'italiano come ostaggio al fine di chiedere la liberazione del loro leader, recentemente arrestato da Hamas.

Anche Hamas ha condannato l'uccisione, affermando che si è trattato di un atto vergognoso, contrario alla tradizione del popolo palestinese. Il portavoce di Hamas Fawzi Barhoum ha dichiarato che l'obiettivo di questa banda di fuorilegge depravati è quello di diffondere il caos e l'anarchia nella Striscia di Gaza, ed ha aggiunto che il rapimento e l'assassinio di Arrigoni aveva lo scopo di impedire la partenza della prossima flottiglia diretta verso la Striscia di Gaza il mese prossimo. Barhoum ha spiegato che secondo lui l'assassinio aveva lo scopo di dissuadere altri attivisti stranieri dall'arrivare nella Striscia.
Di conseguenza, Hamas ha accusato Israele di essere mandante dell'omicidio, facendo notare che Arrigoni aveva spesso parlato contro la politica israeliana a Gaza, arrivando a paragonare quelli che lui chiamava "i crimini di Israele contro i palestinesi" ai crimini nazisti. Inoltre, era stato arrestato due volte dalle autorità israeliane.

3 commenti:

  1. Vik non era solo un semplice volontario di pace, ma era l'unica fonte credibile a cui potevano attingere le menti aperte dell'opinione pubblica italiana su quanto succedeva a Gaza. Una spina nel fianco per Israele. Se molti seguissero l'esempio di Vik, la realtà dei fatti e degli accadimenti in quella regione verrebbe rappresentata a più opinioni pubbliche per quello che è e la versione di Israele non sarebbe più credibile nemmeno per i suoi numerosi fans.
    Cui prodest? La domanda è pleonastica.

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  2. E' vero, è pleonastica, ma melius abundare quam deficere.

    Aggiungo ultime news da InfoPal:


    "Il movimento salafita è molto frammentato al proprio interno, diviso in tendenze molto diverse - alcune delle quali si collocano in una linea 'corretta' dell'islam, non fanno del male alla gente e non creano problemi. Altre, invece, sono completamente al di fuori, e pur credendo di essere nel giusto, danneggiano i musulmani, compiono azioni criminali. Esse, spesso, ricevono sostegno e sono controllate da Paesi arabi, da Stati occidentali e dal Mossad, o da tutti questi insieme, a seconda dei casi. Sono fonte di guai per il mondo e di grande imbarazzo per l'islam.
    ......
    Un'altra indagine che è stata fatta trapelare agli inviati dei mezzi di informazione da parte del ministero dell'Interno a Gaza conferma la connessione tra l’uccisione di Vittorio e il Mossad israeliano, che li avrebbe guidati attraverso internet a eseguire l'omicidio. Li avrebbe, cioè, ammaestrati via internet, con informazioni e direttive. Costoro, quasi sicuramente, pensavano di ricevere ordini da qualche loro skaykh salafita, e non dai servizi di Israele.
    .......................
    A questo riguardo, il ministero non vuole fornire altri dati, che verranno divulgati con un comunicato stampa ufficiale appena le indagini termineranno e tutti i colpevoli – alcuni dei quali sono ancora latitanti – verranno presi."

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  3. Certo, fa comodo pensare che Israele sia il male assoluto e la causa di tutto quello di brutto che succede ai palestinesi.
    Sempre meglio che pensare all'immensa quantità di denaro che affluisce a Gaza e ai giacimenti di gas offshore, e pensare che sia una somma per la quale vale la pena uccidere.
    Hamas ha cacciato Al Fatah per quei soldi, adesso i Salafiti cercano di scacciare Hamas, e quale occasione migliore di un omicidio del genere per screditare l'avversario?
    Prodest a molta gente, questo omicidio, non solo a Israele.
    Arturo

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